Leggere la bolletta

 

Leggendo la bolletta il cliente è in grado di verificare il dettaglio dei calcoli effettuati per l’applicazione della tariffa, delle imposte e degli eventuali altri corrispettivi.

Nel dettaglio dei conteggi sono indicati separatamente i corrispettivi dovuti per ciascuna delle componenti tariffarie (quota fissa, quota potenza e quota energia) e delle altre voci di spesa.

Per ciascuna delle componenti tariffarie e delle voci di spesa devono essere indicati il valore unitario, la quantità e l’importo totale, ottenuto moltiplicando il valore unitario per la quantità. Per le imposte devono essere indicate la base imponibile e l’aliquota.

Le bollette per il servizio elettrico sono normalmente composte dalle seguenti voci:

  

Quota fissa rapportata al periodo

+

Quota potenza rapportata ai kW impegnati e al periodo

+

Quota energia rapportata ai kWh fatturati

+

Imposta erariale e addizionale comunale applicate ai kWh fatturati

+

Eventuali importi a conguaglio o altri oneri o crediti

=

totale imponibile Iva

+

Iva

=

TOTALE DA PAGARE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

quota fissa e quota potenza

Per le tariffe di fornitura regolate dall’Autorità (D2 e D3), il valore unitario della quota fissa e della quota potenza è stabilito su base annua.

In ciascuna bolletta la quota fissa e la quota potenza vengono rapportate alla frazione dell’anno che corrisponde al periodo di fatturazione attraverso una semplice divisione. 

Nelle bollette bimestrali saranno quindi addebitati due dodicesimi dell’importo annuale; nelle bollette mensili sarà addebitato un dodicesimo dell’importo annuale.

 

Esempio 1 - Cliente con tariffa D2 e potenza impegnata di 3 kW

Quota fissa

valore unitario per l’anno 2003 = 1,92 €/anno
  

 corrispettivo mensile  
=
1,92 €/anno : 12 mesi  
=
0,16 €/mese

Quota potenza

valore unitario per l’anno 2003 = 6,24 €/kW/anno

   corrispettivo mensile  
=
6,24 €/kW/anno x 3 kW : 12 mesi  
=
1,56 €/mese

Esempio 2 - Cliente con tariffa D3 e potenza impegnata di 4,5 kW

Quota fissa

valore unitario per l’anno 2003 = 26,4 €/anno

  

  corrispettivo mensile

=

26,4 €/anno : 12 mesi

=

2,2 €/mese

 

Quota potenza

valore unitario per l’anno 2003 = 17,16 €/kW/anno

  

corrispettivo mensile

=

17,16 €/kW/anno x 4,5 kW : 12 mesi

=

6,44 €/mese

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I calcoli in dettaglio: quota energia

In ciascuna bolletta la quota  per l’energia consumata viene applicata alla quantità di energia che risulta dalle letture effettive (bollette di conguaglio) o che è stimata dall’esercente (bollette di acconto).

  • Le variazioni trimestrali della quota energia - come si applicano 

  • Gli scaglioni di consumo della tariffa D2 - come si applicano

Le variazioni trimestrali della quota energia

Il valore unitario della quota energia viene aggiornato ogni tre mesi dall’Autorità in base alle variazioni del costo delle materie prime energetiche sui mercati internazionali.

 

Ad esempio per la quota energia della tariffa D3 nell’anno 2003 erano in vigore i seguenti valori, espressi in euro:

  

 

Tariffa D3
Anno 2003

I trimestre
gennaio-marzo

II trimestre
aprile-giugno

III trimestre
luglio-settembre

IV trimestre
ottobre-dicembre

Quota energia
(€/kWh)

0,1354

0,1366

0,1348

0,1323

Come si applicano le variazioni trimestrali

Le variazioni delle tariffe devono essere applicate a partire dal giorno in cui entrano in vigore per i consumi effettuati a partire da tale giorno. Per le bollette che comprendono consumi effettuati nell’arco di più trimestri, i consumi vengono attribuiti a ciascun trimestre secondo il criterio del pro quota die, che consiste nel considerare convenzionalmente costanti i consumi giornalieri.

Esempio - Cliente con tariffa D3; bolletta per il bimestre marzo-aprile 2003

Consumo totale dal 26 febbraio al 24 aprile (58 giorni) 145 kWh

Consumo medio giornaliero del periodo = 145 kWh : 58 giorni = 2,5 kWh/giorno

Consumo ripartito ai fini tariffari: 

  

dal 26 febbraio al 31 marzo (34 giorni)

2,5 kWh/giorno x 34 giorni

85 kWh

dal 1 aprile al 24 aprile (24 giorni)

2,5 kWh/giorno x 24 giorni

60 kWh

  

La bolletta evidenzierà il seguente dettaglio:

  

  

quantità (kWh)

prezzo unitario (€/kWh)

totale (€)

Dal 26 febbraio al 31 marzo

85

0,1354

11,51

Dal 1 aprile al 24 aprile

60

0,1366

8,20

Totale

145

  

19,71

Gli scaglioni di consumo della tariffa D2

La quota energia della tariffa D2 è articolata in scaglioni di consumo annuo, a ciascuno dei quali è associato un diverso costo del kWh, che è minore per i livelli di consumo più bassi.

Ad esempio per la quota energia della tariffa D2 nell’anno 2003 erano in vigore i seguenti valori, espressi in euro:

  

Tariffa D2 - Anno 2003
Quota energia (€/kWh)

I trimestre
gennaio-marzo

II trimestre
aprile-giugno

III trimestre
luglio-settembre

IV trimestre
ottobre-dicembre

I scaglione

da 0 a 900 kWh/anno

0,0699

0,0697

0,0685

0,0673

II scaglione

da 901 a 1800 kWh/anno

0,0892

0,0890

0,0878

0,0866

III scaglione

da 1801 a 2640 kWh/anno

0,1354

0.1366

0,1348

0,1323

IV scaglione

da 2641 a 3540 kWh/anno

0,2287

0,2309

0,2286

0,2251

V scaglione

da 3541 a 4440 kWh/anno

0,2094

0,2116

0,2093

0,2058

VI scaglione

oltre 4440 kWh/anno

0,1354

0,1366

0,1348

0,1323

Come si applicano gli scaglioni di consumo

Questa articolazione comporta che, per l’energia consumata su base annua, la tariffa del primo scaglione deve essere applicata a un massimo di 900 kWh; se il consumo è superiore alla capienza del primo scaglione, i kWh in più devono essere imputati al secondo scaglione fino a un massimo di 900 kWh; se il consumo è superiore alla capienza dei primi due scaglioni i kWh in più devono essere imputati al terzo scaglione per un massimo di 840 kWh, e così via fino al raggiungimento dell’ultimo scaglione.

Poiché è tecnicamente impossibile garantire a tutti i clienti una fatturazione basata sui consumi effettuati dal 1 gennaio al 31 dicembre di ciascun anno, il consumo fatturato in un determinato periodo viene ripartito nei diversi scaglioni in modo proporzionale alla capienza di ciascuno degli scaglioni annui.

Esempio: Cliente con tariffa D2; bolletta per il bimestre marzo-aprile 2003

Consumo totale dal 26 febbraio al 24 aprile (58 giorni)
435 kWh

Consumo su base annua = 435 kWh : 58 giorni x 365 giorni

2737,5 kWh/anno

 

In base alla capienza degli scaglioni, questo livello di consumo annuo riempie completamente i primi tre scaglioni, e solo in parte il quarto scaglione.

Pertanto, su base annua, i kWh consumati sarebbero così ripartiti:

 

I scaglione (da 0 a 900 kWh/anno)

900 kWh/anno

II scaglione (da 901 a 1800 kWh/anno)

900 kWh/anno

III scaglione (da 1801 a 2640 kWh/anno)

840 kWh/anno

IV scaglione (da 2641 a 3540 kWh/anno)

97,5 kWh/anno

  

Riportando proporzionalmente questa suddivisione al periodo considerato di 58 giorni, i consumi effettuati in questo periodo vengono così ripartiti:

 

I scaglione

900 kWh/anno : 365 giorni x 58 giorni =

143 kWh

II scaglione

900 kWh/anno : 365 giorni x 58 giorni =

143 kWh

III scaglione

840 kWh/anno : 365 giorni x 58 giorni =

133 kWh

IV scaglione

97,5 kWh/anno : 365 giorni x 58 giorni =

  16 kWh

Totale

435 kWh

Le variazioni trimestrali per la tariffa D2

Per l’applicazione della tariffa ai consumi ripartiti in scaglioni occorre tenere presente che il prezzo dell’energia viene aggiornato ogni tre mesi dall’Autorità in base alle variazioni del costo delle materie prime energetiche sui mercati internazionali.

Le variazioni delle tariffe devono essere applicate a partire dal giorno in cui entrano in vigore per i consumi effettuati a partire da tale giorno. Per le bollette dei clienti con tariffa D2 che comprendono consumi effettuati nell’arco di più trimestri, i consumi attribuiti a ciascuno degli scaglioni tariffari devono essere ripartiti tra i diversi trimestri secondo il criterio del pro quota die, che consiste nel considerare convenzionalmente costanti i consumi giornalieri.

 

 

Esempio (i valori utilizzati sono ripresi dall’esempio precedente)

 

I scaglione: consumo totale dal 26 febbraio al 24 aprile (58 giorni) = 143 kWh

Dal 26 febbraio al 31 marzo (34 giorni) 143 kWh : 58 giorni x 34 giorni 84 kWh
Dal 1 aprile al 24 aprile (24 giorni) 143 kWh : 58 giorni x 24 giorni 59 kWh

II scaglione: consumo totale dal 26 febbraio al 24 aprile (58 giorni) = 143 kWh

Dal 26 febbraio al 31 marzo (34 giorni) 143 kWh : 58 giorni x 34 giorni 84 kWh
Dal 1 aprile al 24 aprile (24 giorni) 143 kWh : 58 giorni x 24 giorni  59 kWh

III scaglione: consumo totale dal 26 febbraio al 24 aprile (58 giorni) = 133 kWh

Dal 26 febbraio al 31 marzo (34 giorni) 133 kWh : 58 giorni x 34 giorni 78 kWh
Dal 1 aprile al 24 aprile (24 giorni) 133 kWh : 58 giorni x 24 giorni  55 kWh

IV scaglione: consumo totale dal 26 febbraio al 24 aprile (58 giorni) = 16 kWh

Dal 26 febbraio al 31 marzo (34 giorni) 16 kWh : 58 giorni x 34 giorni 9 kWh
Dal 1 aprile al 24 aprile (24 giorni) 16 kWh : 58 giorni x 24 giorni  7 kWh

Il dettaglio delle ripartizioni evidenziato in bolletta

In seguito alla ripartizione dei consumi per scaglioni e per periodi tariffari, il dettaglio dei corrispettivi dovuti per l’energia fatturata viene normalmente esposto in bolletta con il seguente schema:

  

 Corrispettivo per energia consumata 

I trimestre

dal 26 febbraio al 31 marzo

I scaglione

84 kWh  x  0,0699 €/kWh

5,87

II scaglione

84 kWh  x  0,0892 €/kWh

7,49

III scaglione

78 kWh  x  0,1354 €/kWh

10,56

IV scaglione

9 kWh  x  0,2287 €/kWh

2,06

 

II trimestre

 dal 1 aprile al 24 aprile

I scaglione

59 kWh  x  0,0697 €/kWh

4,11

II scaglione

59 kWh  x  0,0890 €/kWh

5,25

III scaglione

55 kWh  x  0,1366 €/kWh

7,51

IV scaglione

7 kWh  x  0,2309 €/kWh

1,62

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le imposte e le altre voci

Nella bolletta vengono applicate l’imposta erariale di consumo, l’addizionale comunale e l’imposta sul valore aggiunto (Iva).

Imposta erariale e addizionale comunale

L’imposta erariale di consumo e l’addizionale comunale sono applicate alla quantità di kWh consumati. Le aliquote sono uguali su tutto il territorio nazionale.

 

Aliquote (in vigore al 1 gennaio 2004)

  

Usi domestici non residenti

Imposta erariale

0,0047 €/kWh

Addizionale comunale

0,0204 €/kWh

Usi domestici residenti con potenza impegnata superiore a 3 kW

Imposta erariale

0,0047 €/kWh

Addizionale comunale

0,01859 €/kWh

Usi domestici residenti con potenza impegnata sino a 3 kW

 

fino a 150 kWh/mese

oltre 150 kWh/mese

Imposta erariale

esente *

0,0047 €/kWh

Addizionale comunale

esente *

0,01859 €/kWh

 

* E’ previsto un meccanismo di assorbimento graduale delle agevolazioni al crescere dei consumi. Al superamento di una determinata soglia di consumo il numero di kWh/mese esenti dall’imposta viene progressivamente ridotto di tanti kWh quanti sono quelli che superano la soglia, fino all’eventuale assorbimento di tutti i 150 kWh/mese esenti.

Per i clienti con potenza contrattualmente impegnata sino a 1,5 kW il meccanismo di recupero scatta se viene superata la soglia dei 150 kWh/mese; per i clienti con potenza contrattualmente impegnata superiore a 1,5 kW il recupero scatta se viene superata la soglia dei 220 kWh/mese.

 

Esempio 1

Fornitura per uso domestico di residenza con potenza impegnata di 3 kW:

  • se il consumo mensile è di 198 kWh, inferiore alla soglia di recupero, la fascia esente non sarà intaccata e le imposte saranno applicate  su 198 - 150 = 48 kWh.
  • se il consumo mensile è di 312 kWh, cioè 92 kWh in più rispetto alla soglia di recupero (220 kWh/mese) la fascia esente sarà ridotta di 92 kWh; di conseguenza il consumo esente sarà di soli 150 - 92 = 58 kWh e le imposte verranno applicate a 312 - 58 = 254 kWh.
  • se il consumo mensile è di 386 kWh, cioè 166 kWh in più rispetto alla soglia di recupero, la fascia esente sarà completamente assorbita e tutti i kWh consumati saranno assoggettati alle imposte.

 

Esempio 2

Fornitura per uso domestico di residenza con potenza impegnata di 1,5 kW:

  • se il consumo mensile è di 187 kWh, cioè 37 kWh in più rispetto alla soglia di recupero (150 kWh/mese), la fascia esente sarà ridotta di 37 kWh; di conseguenza il consumo esente sarà di soli 150 - 37 = 113 kWh e le imposte verranno applicate a 187 - 113 = 74 kWh.
  • se il consumo mensile è di 312 kWh, cioè 162 kWh in più rispetto alla soglia di recupero, la fascia esente sarà completamente assorbita e tutti i kWh consumati saranno assoggettati alle imposte.

Imposta sul valore aggiunto (Iva)

Per tutte le forniture con contratto per uso domestico l’imposta sul valore aggiunto è applicata con l’aliquota ridotta del 10%.

L’Iva non si applica alle somme eventualmente dovute a titolo di interessi di mora.

Interessi di mora

In bolletta devono essere indicati il tasso di interesse, l’importo e il periodo di tempo per i quali sono imputati gli interessi di mora.

In caso di ritardo nel pagamento l’esercente può addebitare, oltre agli interessi di mora, anche le spese postali per l’invio della raccomandata di sollecito di pagamento; in caso di disattivazione per morosità può chiedere al cliente il contributo per la disattivazione e la riattivazione della fornitura nel limite del costo sostenuto per tali operazioni.

Gli interessi di mora sono esclusi dalla base imponibile ai fini Iva.

Indennizzi automatici

Se in bolletta sono imputate a credito del cliente somme dovute a titolo di indennizzo automatico per il mancato rispetto dei livelli di qualità commerciale stabiliti dall’Autorità, deve essere indicata la causale dell’indennizzo.

Altri servizi

I corrispettivi diversi da quelli dovuti per l’erogazione di energia elettrica (ad esempio contributi di allacciamento, addebiti per lavori o prestazioni richieste dal cliente) devono essere riportati separatamente.

Se l’esercente fornisce più servizi (ad esempio, elettricità, acqua e rifiuti) potrà fatturarli nella medesima bolletta. Dovrà tuttavia indicare separatamente i corrispettivi dovuti per l’erogazione dell’energia elettrica e dovrà segnalare la possibilità di pagarli separatamente.