OSTUNI

Sorge sul terrazzo sud orientale delle Murge, a 200m. d’altitudine, a circa 10 Km. dal mare. Ci colpisce il suo allucinante biancore da cui l’appellativo di "CITTA’ BIANCA" visibilecittā bianca dalla superstrada e dai numerosi complessi turistici marini. Si sviluppò nella zona di un insediamento MESSAPICO saccheggiato dai romani durante la seconda guerra punica (216 a. C.). Tre torri poggiate su tre colli e sormontate dalla corona della città costituiscono gli elementi dello stemma di Ostuni.
Il monumento antico più importante della città è la CATTEDRALE (XV secolo) che è uno dei più noti edifici sacri di importanza regionale specie per le caratteristiche della facciata. I tre portali sono sormontati da rosoni a cerchi concentrici. L’interno, a tre navate, è di stile barocco.ostuni giorno
Molto singolare, anche per le origini storiche, è la chiesa di San Giacomo di Compostella. La facciata è caratterizzata dal campanile e dal bellissimo portale a sesto acuto e decorato con motivi vegetali, geometrici, antropomorfi e zoomorfi di stile gotico sorretto da due mensole che rappresentano un cagnolino e uno gnomo.
Da ammirare anche le chiese dello Spirito Santo dal portale rinascimentale, la chiesa di Santa Maria Maddalena ( detta delle Monicelle) con una facciata ricca di cornici, fregi, nicchie e stemmi.
Il palazzo municipale attuale, insieme con l’adiacente chiesa, fa parte dell’ex complesso monastico di San Francesco.
Nel 1961, in via Continella, fu scoperto un antico frantoio ipogeo dotato di un focolare in mattoni di argilla che serviva ad aumentare la temperatura ambientale media allo scopo di mantenere l’olio sempre fluido. L’opera si può attribuire a maestranze locali.
Rosa marina, Pilone, Villanova sono le sue spiagge famose per la bellezza e la purezza del mare.
Il 26 agosto di ogni anno gli ostunesi portano il protettore S. Oronzo (che nel 1656 sottrasse la città dalla peste) in processione scortato da un drappello di cavalieri in costume d’epoca.

 

LA VALLE D'ITRA
valle d'itria

Sull'altopiano delle Murge Sudorientali, là dove la provincia di Bari confina con quelle di Taranto e Brindisi, tra colline fiorite di giardini e di vigne, di ulivi e boschi, si allarga la Valle d'Itria. Qui, tra i campi, a pochi chilometri dai centri urbani, si spargono i trulli, inimitabile esempio di architettura spontanea tramandata tra i contadini nello scorrere dei secoli, realizzati in pietra locale con tetto a cono ricoperto di "chiancarelle", lastre di pietra calcarea.

 

LOCOROTONDO

Locorotondo, le cui originicantina sociale si perdono nella notte dei tempi, dall'alto della collina su cui si adagia, domina la Valle d'Itria. Da ammirare il suo singolare centro storico, con le sue caratteristiche "cummerese", con le sue stradelle di chianche sempre linde, con i suoi barocchi frontoni di pietra. Da visitare le sue numerose chiese; da girare in bicicletta sono le centinaia di contrade che compongono la campagna di Locorotondo, dove si possono ammirare i trulli in tutte le loro varianti, i terrazzamenti delle collinette murgesi, dalle cui vette è possibile scorgere sul fondo l'azzurro mare adriatico ed infine le ultime propaggini pianeggianti della terra di Bari laddove si frammischia al Salento Un posto di rilievo occupa la gastronomia locale che presenta molti piatti tradizionali, ricercati dalla clientela nazionale e internazionale. La Valle d'Itria è celebre per i suoi vini bianchi, tra cui spicca per caratteristiche e qualità il BIANCO LOCOROTONDO Altro prodotto tipico di Locorotondo ad elevate doti organolettiche è l'olio extravergine d'oliva, facilmente acquistabile direttamente dal produttore. La Vacanza nei Trulli, oltre al fascino ed alla suggestività propria, si svolge in posizione di centralità rispetto ai luoghi di maggior richiamo turistico della zona.

 

LE GROTTE DI CASTELLANA

 

CISTERNINO

A 20 km da Specchiolla, Cisternino sorge sulle Murge al confine con la provincia di Taranto. Sullo stemma è raffigurato un pastorale vescovile, ciò sta a significare che dopo il mille fu sottomesso ai vescovi di Monopoli.centro storico
Secondo la leggenda il centro deve il suo nome a Sturnoi compagno di Diomede; in epoca romana si chiamò Sturnium e forse fu distrutto nel 216 a.C.Quando i monaci Basiliani arrivarono in zona chiamarono la chiesa di San Nicolò Cis-Sturnium ovvero al di qua di Sturnium.
Successivamente intorno al Santuario si sviluppò il centro antico della città attuale. Tra le architetture più importanti dobbiamo ricordare la torre del palazzo (Amati) a sezione quadrata di origine normanno-sveva con rimaneggiamenti nei secoli XVII e XVIII.
La chiesa Matrice è intitolata a San Nicola di Bari ed è di origini romaniche.
La pianta è basilicale e delle colonne dividono le navate laterali da quella centrale. Sotto la chiesa si trova la Cripta del Purgatorio. Originariamente le due costruzioni sacre non erano comunicanti tra loro ma nel 1956 è stata costruita una scala che le collega. La chiesa di San Cataldo nel Borgo presenta una facciata molto semplice e a sinistra dell’altare maggiore si trova la statua del Santo.
La chiesa di San Quirico ha un bell’altare di stile barocco e si fa risalire al XVII secolo.
Molto pregevole è il Santuario di Santa Maria (d’Ibernia) (forse di origine benedettina) costruito nel 1645.

 

BRINDISI

Brindisi si trova a circa 20 Km da Specchiolla. La storia di BRINDISI è strettamente collegata con quella del suo celebre porto costituito da due profonde insenature (di Levante e di Ponente) monumento marinaioche garantiscono sempre approdi sicuri. Dal 244 con la conquista romana divenne il fulcro di più importanti movimenti militari e commerciali tra l'Occidente e l'Oriente. Brindisi era collegata con l'Occidente grazie a due importanti arterie stradali: la via Appia e la via Traiana. La città conserva nel suo nucleo più antico presenze tangibili e pregevoli del suo passato: antiche vestigia romane, importanti edifici religiosi, palazzi nobiliari e due importanti castelli che dominano la città dal porto interno e da quello esterno. L'immagine simbolo di Brindisi è l'imponente Colonna Romana il cui elegante capitello è ornato da divinità.colonna romana In Piazza Duomo si eleva la Cattedrale ricostruita nel 1700 sull'impianto architettonico della primitiva fabbrica romanica di cui restano frammenti di mosaico e l'abside destro. La facciata è caratterizzata da lesene sormontate da capitelli corinzi che culminano con statue di santi tra cui San Teodoro, San Lorenzo, San Francesco, San Pietro, La Chiesa di Santa Teresa dall'architettura barocca domina la piazza omonima. Singolare edificio a pianta circolare della fine dell'XI secolo è il Tempio di San Giovanni al Sepolcro.Da visitare inoltre la Chiesa di S. Maria degli Angeli, la  Chiesa di San Benedetto, la Chiesa della S.S. Trinità, la Chiesa del Crocifisso e non ultima, in periferia, la Chiesa di Santa Maria del Casale. Numerose sono le presenze architettoniche dell'edilizia civile. Nel seno di Ponente si erge il Monumento al Marinaio (1933). Dall'alto dei 52 metri della Torre-Timone si gode il bellissimo panorama del porto e della città.

LECCE

Denominata “Firenze del Sud”. sant'irene
Ecco le sue bellezze:

PIAZZA DUOMO
L'accesso scenografico allo splendido invaso della piazza è costituito dai propilei progettati da Emanuele Manieri. Sul lato est della piazza si erge il Campanile ricostruito dal 1661 al 1682 da Giuseppe Zimbalo. Per motivi scenografici, il Duomo, edificato nel 1659 su quello romanico da Giuseppe Zimbalo, per incarico del vescovo Pappacoda, presenta una facciata principale molto sobria ed una finta facciata laterale collocata frontalmente alla piazza. All'interno, nell'abside dell'altare maggiore si possono ammirare le grandi tele di Oronzo Tiso. Incantevole sull'altare dell' Annunziata il cinquecentesco "Presepe" di Gabriele Riccardi. santa croceIl fondale della piazza è reso suggestivo dal Palazzo Vescovile rimaneggiato dal Manieri nel Settecento. Alla sua destra vi è il Palazzo del Seminario, edificato su progetto dell'architetto Giuseppe Cino (1694-1709) su commissione dei vescovi Michele e Fabrizio Pignatelli. Caratteristica la facciata ricoperta da bugne lisce col portale sormontato da una leggiadra loggia a tre archi.
L'assetto dell'attuale piazza è completamente mutato rispetto a quello originario in seguito alla scoperta (avvenuta nel 1901) dell'Anfiteatro che si volle portare alla luce più ampiamente con il piano regolatore approvato nel 1934. L'antica piazza, stratificatasi dal Medioevo all'Ottocento, occupava, perciò, lo spazio che si apre sull'Anfiteatro, mentre quella attuale nasce dall'abbattimento del quartiere delle botteghe. La chiesa di Santa Maria della Grazia (progettata dal teatino Michele Coluccio nel 1585) insiste sulla parte non scoperta dell'antico monumento. Dell'anfiteatro romano (II secolo d.C.), sono visibili attualmente l'arena e l'ordine inferiore delle gradinate. Sulla colonna romana, che nel Seicento da Brindisi fu portata a Lecce, è posta la settecentesca statua di S. Oronzo, in legno rivestito di lamine di rame realizzata a Venezia su disegno di Mauro Manieri.porta muraria Il palazzo del Sedile, ristrutturato tra il 1588 e il 1592, fu costruito per volere del sindaco Pier Mocenigo ed è stato sede dell'Università (Amministrazione comunale) fino alla metà del XIX secolo. L'attigua chiesetta rinascimentale di San Marco (1543) suggella con il suo leone alato l'autorevolezza, anche economica, della colonia veneziana a Lecce. La piazza ha costituito fino a tempi recenti il cuore della vita civile della città.

MUSEO
Il Museo Provinciale di Lecce fu fondato nel 1868, primo in Puglia, per iniziativa di Sigismondo Castromediano. Prima collocato nell'ex convento dei Celestini è attualmente nell'ex Collegio Argento, un edificio della fine dell'800, completamente ristrutturato su progetto dell'architetto Franco Minissi. Comprende una vasta collezione di reperti archeologici dell'età preistorica e protostorica, japigio-messapica, romana e di età medioevale. Di notevole interesse è inoltre la Pinacoteca in cui vi sono dipinti dal XV al XVIII secolo. Nello stesso edificio è collocata la Biblioteca Provinciale intitolata a "Nicola Bernardini", importante punto di riferimento per la conoscenza della cultura salentina oltre che sede di un patrimonio librario costituito da incunaboli, cinquecentine e numerosissimi manoscritti

ARCO DI TRIONFO
Chiamata anche Arco di Trionfo, è alta più di 20 metri e fu costruita nel 1548 su disegno di Gian Giacomo dell'Acaya, in onore di Carlo V, di cui è visibile lo stemma sul frontone. Costituiva l'accesso più prestigioso alla città. Nel 1822 fu realizzato l'obelisco, opera di Cosimo Vito Carluccio.

 

 

SAN VITO DEI NORMANNI

San Vito dei Normanni a circa 7 km da Specchiolla San Vito dei Normanni è situato in pianura a 21 Km. Da Brindisi e ai piedi delle Murge meridionali. Fino al 1863 era denominata San Vito degli Schiavoni probabilmente perché nella zona vi erano stati gli Slavi. Lo stesso protettore sembra di origine slava.piazza comune
La città è situata al centro di una zona ricca di testimonianze archeologiche dalla preistoria al medioevo. Lo stemma presenta un cane con un ramoscello di ulivo simbolo di pace, ma che sta a rappresentare anche una delle più importanti risorse per l’economia del paese, sullo sfondo una torre che si riferisce alla struttura difensiva principale della città: il Castello.
Questo monumento si affaccia sulla piazza principale del paese e sorse intorno alla torre ritenuta di età normanna (XII secolo) che ne costituì la cellula iniziale e ancora oggi domina il territorio di San Vito. La torre a forma quadrata con merlatrice di tipo guelfo ha aperture strette che consentono l’illuminazione dei tre ambienti interni posti uno sull’altro. Il piano terra è occupato da una cappella dedicata a San Vito. Sul lato sinistro della torre vi è un ampio cortile in cui si affaccia la costruzione cinquecentesca caratterizzata da una serie di beccatelli ed eleganti finestre rettangolari.
L’edificio sacro più interessante è la chiesa Matrice di Santa Maria delle Vittorie che ha un impianto a croce latina con tre navate, transetto e profondo presbiterio.
Altri edifici sacri sono la chiesa di San Giovanni Evangelista con numerose e interessanti tele, poi la chiesa Vecchia, la chiesa di Santa Teresa con il pregevole portale neoclassico.
Nel territorio di San Vito vi sono numerose tracce di insediamento rupestri risalenti all’epoca dei monaci basiliani. A circa 9 Km. verso Brindisi si trova la chiesa di San Biagio, una delle più importanti della regione. Incavi di grotte lungo le pareti rocciose dell’avvallamento sono il segno di un insediamento monastico.
Tombe con vasi in terracotta sono state rinvenute nelle vicinanze di San Vito nel sito del canale medioevale di Campi dei Longobardi.

 

CAROVIGNO

Carovigno si è sviluppato sul margine orientale delle Murge a circa 10 Km da Specchiolla mare. La città di origine messapica, l’antica Carlinia che fu saccheggiata e distrutta dai Tarantini. I resti della cinta muraria dell’insediamento messapico sono stati individuati alla fine del 1800. Probabilmente la messapica Carlinia aveva uno sbocco sul mare nel porticciolo di Santa Sabina.castello
Gli archeologi subacquei hanno ritrovato nei fondali dell’insenatura parecchi frammenti di vasi scaricati da qualche nave proveniente dalla Grecia. Questi oggetti esposti nel museo provinciale di Brindisi, testimoniano i fiorenti scambi tra il Salento e i Greci. Sullo stemma è rappresentato un amorino che suona la cetra su un delfino. Il centro urbano è formato da due parti: il nucleo medioevale detto la Terra e i Borghi, sviluppatisi soprattutto a sud e a est. Il castello ha un tipo di fortificazione tardomedioevale, ha una struttura triangolare con torri ai vertici collegati da robuste cortine fiancheggiate, in alto, da isolate caditoie. Nel centro urbano di Carovigno vi è la chiesa Matrice rifatta negli anni del 1800 su una precedente del XV secolo di cui è rimasto nel parapetto il rosone scolpito in pietra locale e nei frammenti del portale con angolo in rilievo. A 3 Km. da Carovigno vi è il Santuario della Madonna del Belvedere costruito probabilmente nel 1500 su una preesistente cripta rupestre affrescata con pitture di stile libertino.

 

ORIA

Oria è situata a 31 Km. da brindisi verso il confine nord occidentale della penisola salentina. Antica città messapica sorta nel VII secolo a.C. su un precedente borgo dell’età del bronzo.Nel X secolo quando era un fiorente centro culturale specie per merito di una comunità ebraica, fu saccheggiata dai Saraceni. La presenza ebrea ha lasciato tracce in alcuni toponimi cittadini come la porta degli Ebrei che immetteva nel loro quartiere e che fu ricostruito nel XVIII secolo in stile barocco. Lo stemma civico è costituito da una fortezza con tre torri. In quella centrale è posto un serpente che si difende da una cicogna.cattedrale
Il centro antico posto sulla sommità di una collina ha la forma ellittica. Il monumento principale, che domina la città, è il castello, fatto costruire da Federico II nel XIII secolo, fu ampliato e restaurato nei secoli successivi. La costruzione ha una punta triangolare con le tre torri rivolte verso sud dove si sviluppa la città. Una delle torri, a forma quadrata risale al periodo Svevo e le altre due cilindriche, dette del Cavaliere e del Salto, risalgono probabilmente all’epoca degli angioini. Il castello è affiancato dalla cripta dei S.S. Crisante e Doria a cui si accede per mezzo di una scala scavata nella roccia.
La Cattedrale alla sommità del colle, fu costruita su un precedente edificio romanico. Presenta una facciata scandita in due ordini molto eleganti con lesene e terminanti con un fostigio curvo interrotto alla sommità centrale. Nella parte inferiore vi sono tre portali e sopra a quello centrale vi è un finestrone ornato da "rocailles". Ricche di decorazioni a stucco rivestono l’interno che è a tre navate divise da pilastri.
Nella I decade di agosto si svolge il Corteo Storico di Federico II. La rievocazione si svolge in due giornate e ha origine dal "Banno di Federico II per lo torneamento dei rioni di Oria". Il corteo storico è costituito da circa 400 figuranti e vede i quattro rioni affrontare due prove del tempo medioevale. Da visitare anche il Santuario di San Cosimo alla Macchia e lo zoo.